La Querelle de Brest (letteralmente "la querelle di Brest") è un acceso dibattito intellettuale che ha avuto luogo in Francia, principalmente negli anni '50, riguardante la natura del cinema e, in particolare, se il cinema dovesse essere considerato o meno un'arte. Il dibattito si è concentrato principalmente intorno alla rivista Cahiers du Cinéma.
Al centro della Querelle c'era la contrapposizione tra due posizioni principali:
Cinema come arte: Promossa da figure come André Bazin, sosteneva che il cinema possedesse un linguaggio proprio e un potenziale artistico intrinseco. Bazin, ad esempio, enfatizzava l'importanza del realismo nel cinema e la capacità del mezzo di catturare la realtà in modo oggettivo. Questa posizione sosteneva che i registi potessero esprimere la propria visione del mondo attraverso la regia, la sceneggiatura e la cinematografia, proprio come un pittore o uno scultore.
Cinema come industria/spettacolo: Questa visione, opposta alla precedente, vedeva il cinema principalmente come un'industria orientata al profitto e al puro intrattenimento. Alcuni critici sostenevano che il cinema fosse troppo vincolato da considerazioni commerciali per essere considerato una vera forma d'arte. La regia era spesso considerata un mero lavoro tecnico piuttosto che un'espressione artistica.
Figure chiave coinvolte nella Querelle includevano:
La Querelle de Brest ha avuto un'influenza profonda sul cinema francese e internazionale. Ha contribuito a:
In sintesi, la Querelle de Brest fu un momento cruciale nella storia del cinema, che contribuì a definire la sua identità come forma d'arte e a influenzare il modo in cui i film sono realizzati e interpretati.
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